La progettazione dei veicoli a propulsione umana non è soggetta a limitazioni arbitrarie imposte da un organo centrale, come accade nel ciclismo professionistico. Nelle gare su strada, la geometria della bicicletta è vincolata da diversi decenni a rimanere sempre uguale, per rispettare le imposizioni del regolamento UCI. Al contrario, la libertà progettuale che caratterizza il mondo degli HPV permette da sempre ad appassionati, artigiani e costruttori, di sperimentare geometrie e soluzioni originali. Questo spiega la grande varietà che si può trovare nelle biciclette reclinate costruite dagli anni ’80 ad oggi.
Il diametro ruote, l’altezza del sedile da terra, le diverse forme e posizioni del manubrio, la trazione anteriore o posteriore, sono le variabili che combinate tra loro, possono dare vita a innumerevoli recumbent, molto diverse le une dalle altre. Questa diversità non riguarda solo la forma esteriore, ma soprattutto la guidabilità e il comportamento su strada. Chi si confronta per la prima volta con il mondo delle reclinate, può rimanere disorientato di fronte a tante geometrie alternative. E’ importante capire che non esiste una soluzione migliore di altre, in termini assoluti.
Dal punto di vista del neofita, la recumbent con la geometria più adatta è quella che consente di imparare subito l’equilibrio in sella e dà più soddisfazione, perchè è più facile da guidare. Le reclinate con ruote diametro 26”, schienale meno inclinato e manubrio sopra il sedile (Above Seat Steering) sono la scelta migliore per iniziare.
Dal punto di vista del cicloturista che vuole percorrere lunghi viaggi in sella, senza fretta, la reclinata più adatta può essere una bicicletta compatta con ruote diametro 20” e manubrio sotto il sedile (Under Seat Steering) per massimizzare il comfort e ridurre l’ingombro durante il trasporto.
Dal punto di vista dell’agonista, la geometria più adatta è quella che offre la massima performance, anche se richiede un tempo di apprendimento più lungo. Le recumbent più veloci hanno ruote diametro 28” e un sedile molto inclinato, per ridurre al minimo la resistenza aerodinamica.
E’ indispensabile una prova su strada per scoprire i vantaggi e gli svantaggi delle diverse geometrie, ma non è sempre possibile scoprire tutte le caratteristiche di una bicicletta durante un test. A volte, la prima impressione non è corretta e può accadere che solo dopo una lunga frequentazione e diversi mesi di pratica, la bicicletta ci sveli i suoi pregi e difetti, rimasti nascosti nel primo incontro.